Canali Minisiti ECM

Schizofrenia, cosa succede a zuccheri e lipidi?

Psichiatria Medical Information Dottnet | 06/06/2017 12:01

L’importanza delle anomalie metaboliche al tempo della prima diagnosi di schizofrenia.

I soggetti affetti da schizofrenia mostrano generalmente un’elevata prevalenza di anomalie metaboliche;  per questo motivo sono raccomandati in tutto il mondo uno screening metabolico appropriato ed un monitoraggio di routine in questo gruppo di pazienti. I cambiamenti metabolici riscontrati sono considerati una complicanza seria del trattamento con antipsicotici che potrebbe, però, variare in base al tipo di farmaco e alla dose. Ad ogni modo, alcuni ricercatori ritengono che la schizofrenia sia di per se un fattore di rischio indipendente per le anomalie metaboliche. A loro supporto ci sono evidenze di un’alta prevalenza di anomalie del glucosio e dei lipidi anche nei pazienti schizofrenici non trattati con antipsicotici rispetto ad individui non affetti da schizofrenia. Ciò potrebbe essere dovuto allo stile di vita, una dieta non sana e scarso esercizio fisico. Non mancano però studi genetici che hanno evidenziato dei possibili fattori di rischio condivisi sia dal disordine schizofrenico che dal diabete mellito di tipo 2. L’importanza dunque dei cambiamenti metabolici nel corso della malattia è confermata inoltre dalle raccomandazioni danesi sulla necessità di valutare il glucosio nel sangue e i lipidi al momento della diagnosi di schizofrenia e dopo un anno.

L’obiettivo dello studio di Henriette Thisted Horsdal et al. è stato quello di valutare la pratica di monitoraggio standard danese e caratterizzare il profilo metabolico appena si pone la diagnosi di schizofrenia, includendo le associazioni con le precedenti prescrizioni di antipsicotici, differenze di genere e successivi trattamenti farmacologici per le anomalie metaboliche. La popolazione oggetto dello studio è composta da 2452 adulti danesi in cui la prima diagnosi di schizofrenia è stata posta nel periodo dal 2000 al 2012 nel Central Denmark Region.

pubblicità

Nel 42.4% dei casi sono state rilevate parallelamente delle anomalie metaboliche:

  • 54% presenta un profili lipidico alterato
  • 13.8% mostra anomalie del glucosio

I risultati hanno inoltre evidenziato che i pazienti che avevano precedentemente fatto uso di farmaci antipsicotici, rispetto a chi non era stato mai trattato, erano più soggetti a sviluppare un profilo lipidico anomalo (65.7% vs 46.8%), o alterazioni di quello del glucosio (16.4% vs 10.1%).

É possibile asserire che le anomalie metaboliche siano delle condizioni comuni riscontrabili al momento della prima diagnosi di schizofrenia, soprattutto tra i soggetti trattati precedentemente con antipsicotici. I dati a supporto sottolineano l’importanza di individuare tempestivamente queste anomalie monitorando e gestendo adeguatamente i pazienti schizofrenici.

Fonte:

Henriette Thisted Horsdal et al. Metabolic profile at first-time schizophrenia diagnosis: a population-based cross-sectional study. Neuropsychiatric Disease and Treatment 2017:13 621–630

Commenti

I Correlati

Teseo ha reso possibile lo sviluppo di una Centrale Operativa di nuova generazione mettendo a disposizione case-manager qualificati, ovvero dei veri e propri accompagnatori esperti a supporto delle famiglie

Per casi medio-lievi, rallenterebbe il declino cognitivo del 35%

Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti

È il risultato di un team della Queen Mary University of London reso noto su Nature Mental Health

Ti potrebbero interessare

Lo suggerisce uno studio pubblicato su Plos Mental Health che ha esaminato 12 ricerche precedenti

L'Osservatorio Change Lab Italia 2030: oltre 4 su 10 temono di non poter ricorrere a cure e il 59% ha già sottoscritto un’assicurazione sanitaria o sta per farlo

Censis-Agenzia Nazionale dei Giovani, in parte dovuto a pandemia

Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità

Ultime News

Presentato presso la Camera dei deputati un innovativo modello, sviluppato da C.R.E.A. Sanità con il contributo di Roche Italia, che valuta i costi-benefici e la sostenibilità dello screening polmonare nel nostro Paese

Ciccozzi: "Con la sua capacità di causare focolai significativi tra gli uccelli e il potenziale di trasmissione agli esseri umani, richiede una vigilanza costante e un'efficace risposta coordinata"

“La professione medica rimane sostanzialmente refrattaria a modelli organizzativi improntati a criteri meramente economici"

I medici di famiglia della Fimmg lanciano un appello alla popolazione, in particolare alle persone anziane e fragili, affinché adottino misure precauzionali per proteggersi ed evitare di dover ricorrere al pronto soccorso